Intervista a Nex Cassel e Dj Craim

Ciao Nex Cassel, benvenuto su RapAdvisor.

È da poco uscito Fegato il nuovo disco che hai realizzato insieme a Dj Craim dentro questo progetto ci sono un sacco di nomi tra i quali molti tuoi amici. Ci racconti com’è nato tutto e da quanto tempo lavoravi al progetto?

N – È il mio disco più compatto, avevo bisogno di mettere giù quei sentimenti negativi e opprimenti che mi sentivo addosso. Inoltre i dischi che ascoltavo diventavano sempre meno, ho fatto come si faceva prima dello streaming, quando trovavi un disco che ti piaceva e lo ascoltavi tantissimo, ovviamente dischi belli pesanti.

Zonta (oltre ad essere un bravissimo produttore) è anche un grande appassionato di fotografia . Le foto presenti sul libretto del disco infatti sono state scattate da lui. Come vi siete conosciuti e che rapporto hai con lui ?

N – Zonta lo conosco da inizio anni ‘20 o forse anche prima, ci capita spesso di vederci, andare a cena, farci ascoltare le reciproche produzioni. Lui produce con tutta roba vecchia principalmente con SP1200 ed è una cosa super divertente per me. Non molti sanno che Zonta nel 2007 ha fatto la grafica della copertina di “Colpo Grosso” dei Micromala, il mio vecchio gruppo.

In questo disco si possono percepire la tua  personalità e tutta la tua attitudine, le produzioni di Dj Craim non hanno snaturato la tua natura. Cosa ti aspettavi quando gli hai mandato le barre ? Sei andato a colpo sicuro ?

N – Avevo ovviamente sentito vari dischi prodotti da Craim, avendo lui prodotto dei giganti come Kaos e i Colle der Fomento, quindi un’idea ce l’avevo, ma mi ha stupito veramente quanto è andato in profondità nella ricerca e nel cogliere quello che volevo trasmettere, quasi dell’incredibile direi.

Vi siete subito trovati in accordo su come procedere per la realizzazione del disco ?

N – Sì, siamo due pignoli, ma la visione era la stessa. Parliamo comunque di un disco indipendente in cui abbiamo curato tutto, quindi ci siamo confrontati mille volte, a volte sembrava impossibile una sintesi, ma alla fine tutto nella norma… ‘ste cose si fanno così! Come direbbe Barbieri.

Cosa ne pensi del risultato finale e perché hai voluto proprio Dj Craim?

N – Ho voluto proprio Craim perché era da tempo che pensavo a questa cosa, perché conoscevo i suoi lavori e anche perché l’idea di andare a fare i live con un dj di questo livello mi esalta.

All’interno del disco sono presenti  tracce molto personali che raccontano vita quotidiana e il tuo vissuto. C’è una traccia alla quale sei più legato?

N – “Brutti Consigli” per me è incredibile perché l’ho registrata da ubriaco in studio da solo dopo una serata pessima in giro e poi risentendola l’ho tenuta così, cosa che io solitamente non farei mai. Quel pezzo è talmente terribile che forse è arte.

Ora passiamo alle domande per Dj Craim

Il sound del disco si adatta alla perfezione con il flow e la personalità dell’artista. È stato difficile trovare subito un binario sul quale sviluppare il progetto per valorizzare l’attitudine di Nex?

C – Una volta chiusa la prima traccia, che per me è stata “Brutti Consigli”, è come se il sound si fosse manifestato da solo nella mia testa: sapevo dove volevo arrivare. Mi hanno aiutato tantissimo le barre di Nex, ovviamente, a tirar fuori questa cosa informe che avevo nelle orecchie, e anche confrontarmi con lui che è fortissimo anche a produrre e ha una super sensibilità musicale! Tant’è vero che ha voluto mixare e masterizzare lui stesso tutto perché aveva capito perfettamente il risultato che volevo ottenere, ci siam capiti in un attimo in quel senso.

Cosa ti aspetti da questo disco ? non è facile inserire un lavoro con delle produzioni classiche nel mercato attuale del rap in Italia .

C – Io onestamente non le sento delle produzioni “classiche”. Ci sono tanti livelli tecnici moderni per chi riesce a coglierli. Non sono solito farmi aspettative sui miei dischi, di solito l’obiettivo è fare musica che mi piace e che non sento in giro, e non c’è nulla in giro del genere.

Pensi che il disco riesca a trovare il giusto spazio e ad incastrarsi nell’industria musicale in modo coerente con i vostri intenti?

C – Non credo nel mercato e nell’industria come una massa informe in cui devi inserire o incastrare cose. Il mercato, come l’industria, è fatto di persone, le persone oggi sono molto più recettive di tanto tempo fa e la musica è molto più attenzionata. Penso che se si riuscirà a parlare in maniera corretta di questo progetto chi avrà gli strumenti per capirlo lo capirà e si affezionerà perché ha qualcosa di speciale.

Intervista di Valeria Giudicotti.

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