5 saghe del rap italiano da ascoltare in quarantena

Il rap italiano è ricco di saghe tutte da scoprire, che negli anni ci hanno divertito ed emozionato. Senza la pretesa di volerle classificare, ecco 5 saghe del rap italiano che dovete assolutamente ascoltare d’un fiato per intrattenervi al meglio nella vostra quarantena.

Quello che vi consiglio – Gemitaiz

La saga più lunga e leggendaria del rap italiano è sicuramente “Quello che vi consiglio”, serie di mixtape che è diventata con il tempo il marchio di fabbrica di Gemitaiz. In questa saga, iniziata nel 2009 ed ancora in corso, potete trovare realmente tutto. Il sound è quanto mai misto, si alternano pezzi con bassi e autotune ad altri sul boom bap sporco degli anni ’90. Tutto ciò vale anche per il contenuto dei testi, che si concentrano soprattutto sull’introspettività di Gemitaiz, ma che trovano spesso risvolti diversi, dall’amore al dolore e a riflessioni etiche. Nonostante ciò, non è difficile trovare anche pezzi più divertenti, contenuti soprattutto negli ultimi capitoli della saga, o altri di protesta. Anche i featuring sono molto vari, spaziando dagli amici Madman e Achille Lauro ad altri rapper apprezzatissimi come Tedua, Primo Brown, Emis Killa e Johnny Marsiglia. Se siete appassionati anche del rap americano, inoltre, questi mixtape risveglieranno in voi molti ricordi grazie alle basi edite usate da Gem, che ha selezionato beat di noti rapper americani, da Kanye West ad Eminem, da A Boogie a Drake.

L – Luche
L1 e L2 non sono stati i due album più popolari e forse nemmeno i due album più belli della carriera di Luche, che nel suo catalogo vanta anche altre pietre miliari. Tuttavia, L1 e L2 arrivarono in un momento cruciale della sua carriera e gli permisero di rinascere dalle ceneri, di passare da ex membro dei Co’ Sang ad artista consolidato e interessante da solista. Se prima di pubblicare L1 il rapper partenopeo era stato rinnegato da Napoli, la stessa città che lo rese grande, alla fine di questa breve saga tutti riconobbero finalmente il suo valore. In entrambi i dischi sono presenti pezzi molto belli. Luche alterna le storie più crude con testi più poetici, creando un intreccio di emozioni semplicemente unico che culmina nello storytelling da brividi e penultimo pezzo della saga “Lieto fine”.

Mi Fist – Club Dogo
Non saprei neanche io se considerare “Mi Fist” e “Non siamo più quelli di Mi Fist” una saga ma credo che, almeno concettualmente, siano uno il sequel dell’altro. Ascoltarli uno dopo l’altro potrà sembrare una contraddizione visto che sono usciti a dieci anni di distanza, ma facendolo si può capire tutta la storia dei Club Dogo, uno dei gruppi più importanti per la storia e l’evoluzione del rap italiano. Partendo da “Mi Fist” ci imbattiamo prima in un album crudo, violento e diretto. Arrivando a “Non siamo più quelli di mi fist” ci si rende conto che con il tempo Gue, Jake e Don Joe sono diventati ciò che quei ragazzi squattrinati nel 2004 potevano solo sognare. La mentalità, però, non è cambiata. Dall’inizio alla fine della saga i Dogo sono l’industria della strada del rap italiano.

Machete Mixtape – Machete Crew
La Machete crew ci ha regalato, negli anni, molti protagonisti della scena rap, che troviamo tutti riuniti nella saga Machete Mixtape, che ha raggiunto il suo quarto volume nel 2019. Un mix di stili unico, visto che i membri della crew sono spesso e volentieri spalleggiati da illustri ospiti. Nonostante cambino gli interpreti da mixtape a mixtape, però, Machete non ha mai cambiato la sua ricetta magica per creare dei progetti di gruppo che siano di rottura, ignoranti e hardcore.

MM – Madman
La saga MM è un’altra tra le saghe del rap italiano da ascoltare tutta d’un fiato. I tre capitoli sono un continuo viaggio nella personalità del rapper pugliese, che appare nelle sue diverse sfumature. In questa trilogia si alternano pezzi più pesanti e tristi ad altri di puro spasso, tutti però con flow e metriche fuori dal normale. Nel primo mixtape della saga, uscito nel 2013, potete anche trovare dei curiosi esperimenti di Madman su sonorità trap, prima ancora che questo sottogenere esplodesse. Inoltre, anche in questa saga troverete delle bellissime basi edite statunitensi, da Meek Mill alla G-Unit. Vi avverto, gli omicidi lirici sono molto frequenti.

Articolo di Matteo Pinamonte

PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATI:

RapAdvisor.it

RapAdvisor Instagram

Tags:

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *