Yamba pubblica “Ready” – l’intervista

Nel 2025 Yamba ha pubblicato “Ready”, il suo primo street album in cui compaiono anche diversi ospiti. Per questa occasione abbiamo fatto qualche domanda al rapper romano.

Ciao Yamba come stai ? È da poco uscito Ready il tuo nuovo progetto raccontaci un po’ , come è nato l’album…
Ready nasce dal bisogno di creare qualcosa che rispecchia a pieno la mia identità. È uno stato mentale, è il modo in cui vivo, cercare di essere pronto in un presente che spesso mi appare incerto, fragile ma allo stesso tempo di grande ispirazione.
La musica e la passione per l’hip Hop sono come una guida per me. Il sound è ispirato ai primi 2000’ e ho cercato di coinvolgere artisti che potessero entrare perfettamente nel viaggio in chiave attuale. Dentro ci sono i miei inizi, le mie emozioni e tante esperienze vissute.

Parlaci un po’ di More Love , il singolo che ha anticipato l’uscita del progetto perché hai deciso che doveva essere il brano focus ?
Appena l’abbiamo registrata sentivo una forte energia. Sono quei tipo di pezzi che partono dal cuore e riescono ad arrivarti perché portano un messaggio universale, ma la narrativa è locale. Parlo d’amore per le strade, per i ragazzi
del mio quartiere, per la gente che ho vicino. Appena è partito il beat avevo già tutte le parole in testa. Ho scelto questo perché avevo bisogno di dare luce a Yamba e di dare un messaggio positivo in mezzo a tante difficoltà. È un brano che mi dà motivazione per andare avanti tutti i giorni e mi ricorda alcuni pezzi che ascoltavo quando ero piccolo che mi hanno fatto innamorare di questo genere.

Tra i featuring ci sono dei nomi di alcuni veterani che spiccano come per esempio Ensi, Inoki e Dj Shocca.. come è stato lavorare con queste leggende ?
È stata pura ispirazione, ho apprezzato molto il rispetto che mi hanno mostrato e il modo in cui sono entrati nel viaggio. C’è stata forte intesa sia con Ensi che con Inoki e successivamente abbiamo coinvolto Dj Shocca. Loro sono delle vere leggende

Hai avuto subito le idee chiare sulla direzione da dare al progetto o hai dovuto fare un
lavoro di scrematura per poi ripartire da quello che restava ?

Avevo già delle cose scritte anni fa. Dopo che ho scritto “Preghiera”, l’intro del disco ho iniziato a tracciare alcune linee nella
mia testa e a mettere insieme i pezzi. Quando ho iniziato a lavorare con Matteo, il mio manager e Payback abbiamo messo a
fuoco il progetto per dare un’identità al disco polarizzante che non fosse una via di mezzo fra due cose. Ho scelto fin da subito di inserire brani più emotivi piuttosto che di auto celebrazione, perché il mio intento è comunicare con chi mi sta ascoltando prima di tutto.

Nei testi si può percepire il tuo legame con Roma quanto questo tuo senso di appartenenza ha influito sul tuo modo di fare rap ?
Sono molto sono legato al territorio da cui provengo, ci sono nato e ci vivo, rappresento le persone che ho accanto, parlo di quello che vedo nelle strade ma anche di quello che succede dentro le case, nei quartieri, fuori dai locali, nei posti di lavoro, qui c’è esigenza di emergere da contesti difficili. Essere una voce a Roma in uno scenario così grosso è un sogno e allo stesso tempo una grande responsabilità. Non hai abbastanza testa ti ci perdi dentro. Ogni angolo ha una storia, ogni via trasuda verità.

A proposito della capitale c’è qualche artista della scena romana con il quale vorresti collaborare in futuro?
Non voglio spoilerare niente ancora. Sono in contatto con gran parte degli artisti qui e ci saranno grosse collaborazioni con alcuni di loro.

Intervista di Valeria Giudicotti

PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATI:
RapAdvisor
RapAdvisor Instagram

Tags: Yamba

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *