"Musica commerciale": la libertà di fare ciò che gli piace

Il 29 Ottobre 2013, esattamente cinque anni fa, usciva per la Universal Music il primo disco ufficiale di Jake La Furia dei Club Dogo, dal titolo Musica commerciale.

 
I precedenti.
Jake La Furia, al 2013, è stato l’unico componente del gruppo Club Dogo a non aver pubblicato ancora un disco da solista: Gué Pequeno era già uscito con Il ragazzo d’oro e Bravo ragazzo (rispettivamente 2011 e 2013), Don Joe con Regular (realizzato con il rapper di Philadelphia Grand Agent) e Thori & rocce (realizzato con Dj Shablo), rispettivamente 2005 e 2011).
In più interviste, Jake ha sempre dichiarato in maniera ironica, che la sua etichetta lo stesse forzando a lavorare ad un album da solista. I Club Dogo erano usciti con l’ultimo disco ufficiale di inediti l’anno precedente (Noi siamo il Club è stato pubblicato il 5 Giugno 2012, e la sua riedizione il 27 Novembre 2012), e l’album successivo sarebbe uscito a distanza di più di due anni rispetto a Noi siamo il Club (Non siamo più quelli di “Mi fist” invece è uscito il 9 Settembre 2014).
Nonostante questo album fosse un po’ un “album di passaggio” tra un disco dei Club Dogo e l’altro, Jake ha affermato di essere molto soddisfatto della riuscita dell’album, progettato assolutamente senza badare ai numeri e al riscontro commerciale che avrebbe avuto. Del resto, Jake, insieme ai suoi colleghi, veniva da un bestseller del rap italiano come Noi siamo il Club, e di conseguenza la paura era quella di una sovraesposizione. Questo è stato il motivo per cui i due singoli che hanno preceduto ed anticipato l’uscita dell’album siano stati l’omonimo singolo Musica commerciale (un pezzo crudo e senza ritornello da 32 barre), e Inno nazionale (che canta delle storture dell’Italia, nel cui ritornello distorce le parole dell’inno nazionale italiano per l’appunto, e nel videoclip, censurato dopo pochissimo su YouTube, contiene spezzoni di immagini crude e ai limiti, di qualsiasi genere, anche pornografico). Il terzo singolo che ha anticipato l’album, invece, è un brano più musicale, Gli anni d’oro, che riprende la melodia del brano Gli anni dell’amico e collega Max Pezzali/883.
 
La copertina.
Come Fabri Fibra ad inizio carriera (Jake verrà anche accusato di avergli copiato l’idea), in copertina (copertina, tra l’altro, anche molto cruda e cupa), anche Fame decide di truccarsi da pagliaccio (esattamente come nel videoclip Musica commerciale.
Del resto, le due parole “musica commerciale” è una frase tutta italiana che spesso viene utilizzata dagli haters per indicare quella che altrimenti per loro sarebbe “musica di merda”, creando un parallelismo totalmente sbagliato, e, di conseguenza, chi fa questo genere di musica, vien considerato un pagliaccio dell’industria musicale, al di là del fatto che la loro musica sia veramente qualitativamente ed oggettivamente bella o meno.
 
Le tematiche.
Nonostante si trattasse di un disco da solista (e i meccanismi rispetto a quelli che ci sono in gioco durante la realizzazione di un album di gruppo sono molto diversi), oltretutto “di passaggio”, Jake si è trovato molto bene per realizzarlo, e infatti sono uscite fuori ben 21 tracce (15 nell’edizione standard, 6 nel cd bonus della deluxe edition).
Le tematiche spaziano: dalla tematica del rap e della musica commerciale del brano d’apertura, alla canzone d’amore di Fino a sanguinare, dal puro esercizio di stile di Esercizio di stile feat. Marracash & Gué Pequeno alla canzone sulle moto (Proprio come lei feat. J-Ax, contenente il campione musicale di La mia moto di Lorenzo Jovanotti. Entrambe le canzoni sono incentrate sulla tematica delle moto), dalle storture italiane di Inno nazionale ad un brano super nostalgico come Gli anni d’oro.
 
Successo commerciale e tour.
Il disco ha riscosso non molto successo, se si considerano i premi ricevuti coi Club Dogo o anche ricevuti da Gué Pequeno con Bravo ragazzo: sia Gli anni d’oro che Musica commerciale il disco hanno raggiunto la soglia del disco d’oro.
Il tour che è seguito all’uscita dell’album è stato l’instore tour.
Per quanto riguarda i concerti, invece, non c’è mai stato un vero e proprio tour. Si potrebbe dire che il disco, quindi, è passato abbastanza inosservato, così come gli eventi legati ad esso.
 
Jake La Furia e la sua limitata esposizione.
Due sono i motivi principali per cui Jake si è spesso tirato indietro dal produrre dischi da solisti: (1) ha affermato di essere poco produttivo rispetto a molti suoi colleghi, tra cui anche Don Joe e Pequeno (soprattutto quest’ultimo sta arrivando a produrre un progetto all’anno da una decina di anni a questa parte); (2) molte delle cose che produce, a lungo andare poi non gli piacciono più.
L’album successivo di Jake sarà Fuori da qui è stato pubblicato nel 2016, tre anni dopo il suo primo progetto ufficiale da solista, e potrebbe essere considerato l’anti-Musica commerciale per tanti fattori, dai testi alla copertina, alle sonorità… Un disco molto positivo, dettato anche da eventi legati alla vita privata di Jake (di lì a un anno sarebbe diventato padre).
Ad oggi, Jake La Furia non ha più pubblicato album da solista, a differenza dei suoi colleghi e soci dei Dogo, che continuano a sfornare beat e dischi.
Sono stati pubblicati, invece, solamente singoli (El party feat. Alessio La Profunda Melodia, Mmmh e Bandita, prodotti tutti dal dj Big Fish). Altri brani scritti da Jake sono stati mandati, poi, ad amici e colleghi, sottoforma di featuring o di ghostwriting (vedi brani come #dallaame feat. Gabry Ponte, Shade, Danti & Rezophonic, Più forte di me feat. Nerone per quanto riguarda i featuring, e Fuoco e benzina di Emis Killa e Fumo bianco di Chadia Rodriguez per quanto riguarda la sua attività di ghostwriter).

 
Che valore può avere un disco come Musica commerciale nella discografia italiana oggi?

Sicuramente può essere il simbolo di un artista che se ne sbatte di arrivare per forza al successo con la propria musica attraverso brani nazionalpopolari a tutti i costi, anche laddove quei brani non siano veramente sentiti.
A discapito del titolo, il disco è tutt’altro che “commerciale” appunto: poche le sonorità nazionalpopolari, tanto rap e tante parole scritte da un rapper che con la penna, fin dai tempi di Serpi (considerato forse il miglior brano di Jake La Furia di sempre), ma anche dai tempi delle Sacre Scuole, ci ha sempre saputo fare, e continua a saperci fare, nonostante la sua poca attività (soprattutto degli ultimi due anni), almeno in campo musicale.
Così come Jake La Furia per Musica commerciale, allo stesso modo i rapper e trapper di oggi affrontano la lavorazione dei loro progetti, forti di un’indipendenza di cui il rap non ha mai veramente goduto, di cui ha iniziato a godere con l’avvento dello streaming che ha dato voce anche ai gusti musicali dei più giovani che scelgono autonomamente che musica ascoltare e, di conseguenza, premiare direttamente (con l’acquisto del progetto) o indirettamente (con il semplice ascolto in streaming).
[spotifyplaybutton play=”spotify:album:6wa4PDRwpX9aoPHNmNnPto”/]

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *