Intervista ai Ceasefire

Se siete appassionati del mondo underground, delle nuove vibes elettroniche e del mondo di SoundCloud, non potete non aver sentito parlare dei CEASEFIRE, un collettivo di sedici membri da tutta Italia che spaziano dalla produzione alla grafica, dalla trap alla digital. Abbiamo avuto il piacere di farci due chiacchiere in vista della release di “TAKEOVER”, il mixtape d’esordio del collettivo su Spotify.

CEASEFIRE è una delle novità più interessanti che il 2023 ci ha regalato. Da dove nasce il vostro collettivo?

Cola: ”Io ho conosciuto Federico (@fckfede) in quarantena grazie a Internet, lui aveva una pagina Instagram riguardante la scena Soundcloud italiana dei tempi che seguivo molto, subito dopo ho conosciuto @kidrxb e @1volpe.
Ceasefire è nata circa un anno dopo averli conosciuti, a marzo 2021. Spinti dai gusti musicali in comune e da una certa voglia di fare io, Rob e Fede pensammo di creare un collettivo di produttori. Solo in seguito, con l’entrata nel collettivo di Headows e Talia, chiudemmo il nostro primo progetto.”

Headows: “Era l’inizio del 2021, quando io e Nico (@39talia) siamo entrati in Ceasefire, il collettivo era già nato, ma come ha detto Cola era un collettivo di producer con un grafico, non aveva ancora la forma che ha oggi. Mi trovavo spesso a parlare di musica con Volpe (@1volpe) e Fede (@fckfede) online, finché non abbiamo deciso di fare qualcosa insieme: così è nato il nostro primo EP dal nome “Ep” su Soundcloud, al quale siamo molto affezionati, il resto è venuto da sé.”

Una delle cose che più mi attira delle nuove realtà che stanno nascendo nel panorama underground è l’eterogeneità nel collettivo che, come nel vostro caso, presenta così un contenuto curato a 360° sia dal punto di vista sonoro che grafico. Pensate che questo sia un vantaggio nello sviluppo del progetto a lungo termine?

Talia: “Secondo me è un gran vantaggio, perché è difficile trovare un team di persone con una visione comune che nonostante i diversi stili e influenze riesce a cavalcare la stessa onda. Riusciamo a curare tutto il nostro contenuto facendo da soli quasi tutto proprio grazie a questa unione artistica che ci accomuna.”

39redboy: “Onestamente penso che il nostro workflow funzioni bene tra di noi, nel tempo stiamo cercando di fare il più possibile per incontrarci dal vivo e fare session in studio o a casa, cerchiamo modi per ovviare a problemi che finora non si erano mai presentati.
In breve lavoriamo come una squadra, so che non avremo alcuna difficoltà ad adattarci ad ogni evenienza e superare ogni ostacolo.”

Possiamo dire che il collettivo sia senza sede visto che siete tutti sparsi per l’Italia. Come vi organizzate per far combaciare tutti al meglio nel progetto?

Cola: “Lavoriamo principalmente a distanza, è difficile, ma è l’unico modo che abbiamo e abbiamo sempre fatto così. Ultimamente, chi può, riesce a lavorare insieme il più possibile anche di persona, come io e Riccardo (@dio.se.tribolo) che viviamo a Roma. Ci aiuta molto anche la figura di Klodian, che oltre ad occuparsi delle noie burocratiche, gestisce tutta la logistica e la parte che riguarda la musica dal vivo.”

Talia: “In realtà viene tutto naturale la maggior parte delle volte, ormai sono abituato così e mi sembra quasi strano il contrario. Fare session tutti insieme è un vibe diverso e sicuramente più coinvolgente, ma la musica non ha confini geografici.“

“TAKEOVER” è il mixtape che segna il vostro esordio ufficiale. Raccontatemi un po’ com’è nato e vi sentite ora che è fuori.

Whytrevxr: “Takeover è nato in un periodo in cui avevo intenzione di puntare forte sul mio progetto solista, finché non è arrivato il momento in cui, in comune accordo con tutti, abbiamo deciso di fare un progetto Ceasefire e ci siamo messi tutti sul grind. Ora che è uscito sento che qualcosa si sta smuovendo e sicuramente possiamo fare mille volte meglio con i prossimi progetti. Una volta che si capisce come bisogna lavorare in quindici diventa tutto più fluido, ma è servito un po’ di tempo per raggiungere un workflow simile, serve tanta fame ed è stato fondamentale che tutti sposassero la causa anche mettendosi singolarmente in secondo piano.”

39redboy: “Takeover nasce a giugno, quando dopo un periodo in cui ognuno stava pensando ai propri progetti, ci siamo messi al tavolo e abbiamo deciso tutti di comune accordo di concentrare tutte le nostre forze in un progetto del collettivo; l’obiettivo era quello di riunire in un unico mixtape tutti i nostri suoni e le nostre particolarità, senza perdere comunque un filo conduttore. Abbiamo raccolto e creato un insieme di tracce (tra vecchie e nuove) da cui poi abbiamo estratto le 11 della tracklist vera e propria per creare qualcosa in cui chi ci conosceva potesse rispecchiarsi e che ci facesse anche scoprire da un nuovo pubblico”.

Ad anticipare il progetto avete pubblicato “Meteorite”, il brano in collaborazione con Loui. Vista l’ecletticità del progetto, da dove nasce la scelta di questo pezzo come biglietto da visita?

Talia: “Meteorite nasce come pezzo per un mio progetto singolo, però quando abbiamo deciso di fare un tape di Ceasefire abbiamo messo da parte per questo periodo i vari progetti solisti e ciascuno ha buttato dentro le tracce che ci piacevano di più. Meteorite gasava più o meno tutti, forse per il mix di ignoranza e particolarità del suono quindi la scelta di usarla come estratto è venuta da sé.”

Redboy: “In realtà il pezzo non è stato scelto con una logica ben precisa, ma il significato che successivamente gli abbiamo attribuito è quello di far capire a chi ci segue da tempo che sarà pure cambiato il suolo su cui camminiamo, saranno cambiate le regole del gioco, ma noi restiamo noi e fottiamo con la roba e le persone che vogliamo.
Shoutout a Loui, il più real che c’è.”

La struttura del collettivo e le vostre attitude individuali hanno portato a un progetto pieno di variazioni di stile, sia dal punto di vista della scrittura che soprattutto dalle sonorità. Qual è il vostro approccio a un nuovo brano? Nasce il tutto da un’idea individuale che poi sviluppate in quella direzione o è più un lavoro di gruppo?

Cola: ”Sono i produttori il motore di Ceasefire, ci mandano beat ogni giorno, noi ci registriamo e mandiamo la bozza, da lì poi si sviluppa la traccia; a volte insieme ai producer, a volte facciamo di testa nostra, non c’è un workflow prestabilito. Personalmente lavoro da un bel po’ con diosetribolo, ci mettiamo in cameretta di casa mia e stiamo lì praticamente tutto il giorno.”

Headows: “Io ho sempre reccato un sacco, quasi tutti i giorni, appena ho in mano una demo che spacca, mi faccio un’idea di chi ci starebbe bene sopra e la mando sul gruppo chiedendo feedback e ci diamo continuamente consigli sul come lavorare il pezzo. Altre volte, invece, capita che siano altri a taggarmi su qualche open e io provo a reccarci sopra, ma può capitare pure che sentendo una traccia già chiusa, mi piaccia a tal punto dal chiedere il permesso di entrarci. Noi siamo fatti così, siamo molto spontanei e andiamo a sentimento. Il focus principale alla lavorazione di ogni pezzo é fare musica sempre più swag, quindi penso che il fatto di essere in tanti e ricevere continui feedback e consigli sia un nostro punto forte”

“TAKEOVER” spazia dalla trap all’hyperpop, dall’elettronica all’urban underground. Quali sono state le vostre influenze principali?

Cola: ”Influenze principali direi assolutamente tutta la scena digicore post-quarantena, probabilmente Ceasefire non sarebbe mai nata senza quel movimento.
Per quanto riguarda la sonorità trovare un’influenza precisa è un compito impossibile, siamo tante teste che ascoltano un po’ di tutto, ci influenziamo a vicenda.”

39redboy: “Per quel che riguarda le influenze di ogni membro non saprei da dove cominciare, ognuno di noi ha una conoscenza talmente vasta e imprevedibile che potrei stare ore a pensarci.
Per quel che riguarda me personalmente posso dire che coloro che mi hanno ispirato maggiormente nella musica che faccio ogni giorno sono Chief Keef e Lil Uzi, anche loro artisti che variano molto tra i generi, ma per ciò che riguarda il percorso creativo dietro alle canzoni la mia più grande influenza è sicuramente Michael Jackson (con cui tra l’altro sono cresciuto), che come me non sapeva suonare alcuno strumento ma riusciva in qualche modo a dirigere ogni cosa per far suonare strumentali e pezzi esattamente come voleva lui.”

Avete già idee di come sviluppare il progetto in futuro? Continuerete con una direzione comune con uno spettro così ampio di generi o sceglierete una strada ben delineata da percorrere?

Whytrevxr: ”Per i progetti in futuro si vedrà lungo la strada, sicuramente oltre che come collettivo ognuno avrà un proprio percorso musicale. Sound predefiniti non ne abbiamo, l’unica cosa che accomuna tutti è la passione per quello che facciamo, sicuramente grazie a questo cercheremo di prendere scelte per fare sempre roba nuova. Per ora vogliamo goderci questo drop e suonare il Tape in giro per l’Italia, poi al resto ci si penseremo col tempo.”

Talia: “Il mio obiettivo personale è sicuramente di delineare quello che è il mio suono e il mio immaginario, non cercando un genere specifico ma mettendo me stesso in tutte le sonorità che mi caratterizzano e che esprimono le sensazioni che voglio trasmettere”

Intervista di Alberto Rogano

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