PHILIP “DALLA ZONA”
Il suo primo album esce oggi venerdì 22 maggio
La piazza, la strada, la vita di quartiere raccontate in modo diretto
in 14 brani con featuring quali:
CAPO PLAZA, EMIS KILLA, SHIVA E VILLABANKS
Lo specchio di una Milano di quartiere, la piazza, la strada, racconti di una periferia difficile della Milano popolare: tutto questo è racchiuso nel primo album di Philip. Esce oggi esclusivamente indigitale (https://philip.lnk.to/DallaZonAlbum) “Dalla Zona” il suo progetto d’esordio: 14 brani che raccontano la cruda realtà di un giovane ragazzo in che nato e cresciuto in Piazza Prealpi a Milano. Fin dal titolo Philip dichiara il suo attaccamento al quartiere, agli amici di sempre cresciuti con lui in situazioni al margine, portando per primo l’immaginario e lo stile delle banlieue francesi nella scena italiana.
I produttori del disco sono il fidato Quentin Malandrino, il producer multiplatino AVA, Adam11 e Mojo Beatz, Areck e i francesi YJ Production e DOGHEN. Tra i featuring spiccano invece artisti importanti e affermati come Capo Plaza, Shiva, Emis Killa e la giovane promessa VillaBanks. Le strumentali che accompagnano le cronache di strada di Philip mischiano la trap a sonorità club, dance e latin, un lavoro di ricerca che ha coinvolto anche Don Joe, un nome simbolo del rap italiano che ha curato la direzione artistica del progetto.
TRACKLIST:
1) Dalla Zona (Intro)
2) Valetudo
3) Marbella
4) Equipe (feat Shiva)
5) Mula gang
6) Plata
7) Colossale (feat. Emis Killa)
8) Bambina
9) Ex (feat. VillaBanks)
10) 6 di mattina
11) Bravi ragazzi
12) Solo
13) Tutto apposto (feat. Capo Plaza)
14) Tuta nera
Philip inizia ad ascoltare rap da giovanissimo e scrive e compone i primi brani a 12 anni. Si fa conoscere a partire dal 2017 con il nome di Philip Plane pubblicando diversi singoli tra cui le street hit “Criminale”, “Zidane” e “Il quartiere lo vuole”, brani dai testi crudi influenzati dalla nuova trap francese. Il 2019 è l’inizio del suo nuovo percorso: cambia nome in Philip e affina i testi che raccontano il suo quartiere in quella periferia che rafforza il senso di appartenenza dei ragazzi che la abitano, dove il rap diventa alternativa e fuga da una vita difficile.
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