Gionni Gioielli: recensione di "Pornostar"

Gionni Gioielli col precedente disco YBS aveva sicuramente avuto il tempismo che ebbe, qualche anno fa, Egreen con “Il cuore e la fame” : serviva qualcuno che dicesse quelle cose lì . La sua attitudine è talmente Hip Hop che anche a un femminista e amante dei contenuti come me, piace sentirlo così: grezzo e sfacciato.

Pornostar si apre con Riccardo Schicchi, giusto direi , per un buon film porno non so quanto sia importante la regia ma per un buon disco è fondamentale. Fa i beat e le rime rimanendo essenziale e onesto nel suo approccio. Provocatorio e a tratti esagerato, lo apprezziamo per questo. Il disco si muove tra punchline e loop di grande gusto : già dal secondo brano “Asa Akira” , che trovo ipnotico, sentiamo qualche barra che può confondersi per dissing ma l’intento per me è più di sfida che di insulto. Procedendo possiamo sentire Danno su una bella rivendicazione hardcore “Ron jeremy” o arrivare agli  “schiaffi in culo alle influencer” della potentissima “Sasha Gray” con Ensi per tracciare un perimetro. Il disco scivola coerente e compatto in tutti gli episodi, non mi aspettavo niente di diverso.

“Dellai twins” apre la strada a una originalissima love song con Franco 126 : Liya Silver. Possiamo sentire Gioielli solo o alternarsi al mic con Egreen e i sodali di Adriacosta, Nex cassel e Gionni Grano  per un viaggio dentro l’hip hop della laguna oppure con Blo/B e Armani doc quindi dentro MRGA. Sul finale intervengono anche i Crookers in “Esperanza Gomez”  e “August ames” chiude il disco con rime più introspettive. A me piace la sua attitudine e negli ultimi anni penso che questa realtà si stia distinguendo da tutto ciò che la circonda . Questa musica nasce contro e quando entra in certi contesti pare perda la sua essenza spesso : Gioielli ha le rime giuste e se fallira ‘ potrà sempre buttarsi sul porno. Traspare facilmente la sua cultura, in tutti e due i campi .

Articolo di Alfre D

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