INTERVISTA A IL TURCO

Il rapper romano Il Turco è uscito il 3 Maggio col suo nuovo progetto “Lontano”, lp composto da 10 tracce, contenente come unico featuring quello di E-Green. Rapadvisor.It ha posto all’artista alcune domande sul suo progetto, ecco l’intervista completa!

“Vado sempre più lontano per riuscire a non sentirli” è la frase che conclude il primo brano del disco,
la intro prodotta e remixata da Fastcut. In Freddy kruger, nel ritornello, dici “la mia mente viaggia
verso mete sconosciute”. Lo stesso disco si intitola Lontano. Precisamente, da cosa stai cercando di
scappare? Sai già verso che direzione stai andando o è ancora tutto da decidere?

Non penso di scappare da nulla, mi allontano semplicemente da situazioni che mi stanno strette.
Sicuramente il denominatore di questo disco è il voler esprimere una voglia di allontanarsi da tutto quello
che reputo “in più” e che impedisce alle cose belle di svilupparsi, sia artisticamente ma anche umanamente
parlando. La direzione presa, per come la vedo io, è quella della libertà e della consapevolezza, quella dove
si può fare il proprio lavoro senza badare a meccanismi marginali.

Da Disco d’oro: “devo sta a presso a troppi cazzi / se ma quale disco d’oro / ancora in mezzo a sti
palazzi / siamo cercatori d’oro”. Per te che non hai mai ricevuto premi di questo genere, qual è, per
te, il tuo personale disco d’oro?

Il fatto di fare ancora questa cosa, alla mia età, e avere un publico che ti apprezza e ti supporta. Non ci sono
tanti artisti in questo genere che superano l’età adolescenziale, quella dove un rapper è fresco e appetibile
per le masse. Il fatto di essere un rapper adulto ancora in attività e ancora apprezzato, per me, vale più di
molti dischi d’oro.

In Kitchen confidential nel ritornello, dici: “se non avessi avuto questa urgenza / sarei stato un’altra
cosa già dalla partenza”. Il brano, che è un chiaro riferimento e tributo a Anthony Bourdain,
scomparso lo scorso anno. Il titolo del brano porta anche il titolo di uno dei suoi più importanti libri.
Da cosa nasce questo tributo? Ci spieghi il significato del pezzo?

E’ un pezzo che ufficializza il mio essere “un cuoco e un rapper”. Sempre per il discorso della
consapevolezza ora come ora sono a mio agio con il mio essere tutte e due le cose e di non poter
prescindere da questi miei due lati. Il libro KC è una delle mie bibbie personali, lo ho amato tanto e parla un
linguaggio che è fatto di codici e di meccanismi che vengono capiti solo da chi ha fatto quel tipo di vita. Per
quanto il rap ora vada di moda penso che, come la cucina, abbia dei suoi codici che vengono  capiti da chi
parla quel linguaggio. Anthony Bourdain invece era un fico e non nascondo che ho sognato il suo stile di vita
più volte. Pace all’anima sua!

Da Grande: “ma come fai, con la forza delle braccia o delle gambe? / eh? Ma con la testa o con il
cuore? Con entrambe!”. L’equilibrio tra due opposti è sempre la soluzione migliore per affrontare al
meglio qualsiasi situazione. Nel tuo caso, come trovi il giusto equilibrio tra testa e cuore?

Uso la testa solo per riorganizzare quello che è stato concepito dal cuore.

Che progetto, per te, può essere definito un grande progetto?

Penso un progetto che è in grado di sopravvivere al tempo.

Aldila’ è uno dei pezzi più introversi e maturi di questo disco. Come affronti la stesura di brani del
genere? Quando, per te, arriva il momento per scrivere canzoni come queste? Che cosa senti nel
momento in cui le scrivi?

Nasce come tutti gli altri pezzi che scrivo. Non forzo più la scrittura, aspetto che sia il momento,
tanto te ne accorgi quando è il caso di continuare a scrivere e quando bisogna fermarsi e aspettare.

il momento giusto di scrivere pezzi come “aldilà” è tutte le volte che nasce il bisogno di farlo. I pezzi
di questo genere per me sono quelli che mettono a nudo parti che non sempre escono fuori, ma
quando lo fanno danno vita ad una vera crescita personale, anche in questo caso sia artistica che
umana.

Quello con Egreen è l’unico featuring effettivo che troviamo all’interno del progetto, nel brano di
chiusura Ultima spiaggia. Come è nata la collaborazione con Egreen? Qual è, per te, l’ultima
spiaggia, artisticamente parlando?

É l’unico feat proprio per il discorso dell’allontanarsi da certi meccanismi. Uno di questi sicuramente è il feat
per avere una tracklist più stimolante. Con Egreen c’è una bella amicizia e un rapporto di sincera stima
professionale, ci siamo incontrati mentre stavo realizzando quel brano e a lui piaceva il beat. Le cose sono
andate da se diciamo. L’ultima spiaggia penso sia uno stato mentale, potenzialmente potrebbe non arrivare
mai se sei in grado di gestire il lato più duro delle cose. é meglio pensare che ogni giorno è un punto
d’inizio!

Ascoltando tutto il disco, Lontano, titletrack dell’album, sembra essere il brano più “happy” del disco,
musicalmente meno ostico rispetto agli altri brani dell’album. Nel ritornello utilizzi la figura retorica
della nave che parte, salpa, per portarti via lontano, per l’appunto. Se potessi scegliere tre cose da
portare con te in questo viaggio sulla nave, cosa porteresti?

Quello che ho ora: La mia compagna, il mio cane e la mia musica.

Sia in “Lontano” che in “Ultima spiaggia” fai uso della figura del mare: in Lontano una nave che salpa, in
Ultima spiaggia, la figura della spiaggia, appunto. Se c’è, che correlazione c’è tra i due brani?

Non ce n’è una effettiva ma come tu dicevi all’inizio il concetto di “lontano” è un po’ in tutti i pezzi. In
“ultima spiaggia” penso che ci sia più il discorso del viaggio di ognuno di noi, che comunque ci porta
lontano, “fanculo il primo giorno conta come vivi l’ultimo” . In “Lontano” c’è invece il discorso dell’essere
trasportati dalla musica, ancora oggi, ogni qualvolta si è nella condizione di farla.

Come proseguirà il progetto? Ci sono date a cui i fan potranno vederti dal vivo?

Sto rispondendo a queste domande la sera prima della presentazione romana, per le altre date
stiamo chiudendo e ovviamente c’è l’intenzione di suonare quanto più possibile.

Progetti per il futuro?

Io e Mr Phil stiamo pensando a qualcosa, ma è pesto per parlarne. Sto scrivendo, quindi non penso
passerà molto.

INTERVISTA A CURA DI AMEDEO TAVOLOZZA

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