La rinascita dell’Elfo

Luca Rosario Trischitta, che molti di voi conosceranno semplicemente come L’Elfo, porta su di sé il peso di aver sollevato in alto la Sicilia in un periodo in cui, la scena rap locale, sembrava quasi anestetizzata. Nato a Catania nel 1990, nei suoi brani ha sempre portato orgogliosamente pezzetti della sua città: se li unissimo tutti, otterremo un quadro perfetto di quello che era ed è diventata la città dell’elefante.

Fin da adolescente L’Elfo è sempre stato attratto dal mondo hip-hop: una breve parentesi nel mondo della breakdance, una reputazione impeccabile come writer, macchina da guerra nel freestyle, eleganza nella scrittura dei testi. All’appello manca solo il djing.

L’Elfo, però, non ha iniziato la carriera di rapper come solista: insieme al beatmaker Tano Punch faceva parte dello storico duo catanese “Double Damage”. Insieme hanno prodotto tre album, in ordine “Addio”, “Nel bene e nel male”, “Rinascere” e un ep “Incattiviti”.

Ciò che gli consentirà di sfondare oltre i confini siciliani però sarà il singolo “Sangue Catanese”, nato da circostanze abbastanza particolari. Il 2016 è stato forse uno degli anni più difficili della carriera dell’Elfo. Scontento per come stavano andando le cose, insieme al manager si diedero un ultimatum: “l’ultimo anno, se non va smettiamo”. È evidente, però, che l’universo avesse piani diversi per loro: non solo il brano divenne una hit in ogni zona della Sicilia, ma diede vita a una nuova wave di giovani rapper che facevano della “sicilianità” il loro cavallo di battaglia. Non è da folli, dunque, affermare che solo dal 2017 in poi assistiamo a una rinascita della scena rap siciliana.

Il resto, poi, è storia. Con il secondo album ufficiale “Gipsy Prince” L’Elfo fa breccia nei cuori di grandi rapper come Inoki, Madman, Vacca, MRB, e con la firma con la Universal nasce “Vangelo II Luka”, una sorta di Bibbia che racconta le sue fatiche.

Tutto è nullo, però, se consideriamo il presente, in cui L’Elfo sembra aver intrapreso una strada totalmente differente. Chiusa la porta della Universal si apre il portone della Time Records, etichetta con la quale sta facendo uscire il nuovo ep “Milord” in una maniera insolita: come fosse una serie tv, i brani/episodi escono con una precisa cadenza accompagnati da un videoclip che sembra seguire un particolare filo conduttore.

Niente è paragonabile al passato: dai beat, dai testi fino ai temi L’Elfo ha intrapreso la strada della sperimentazione e della malinconia. Non che non avesse mai messo in rima le sue emozioni, ma adesso è stata stravolta la modalità: la fragilità, che qui si fa potente strumento, non lo spaventa più. Con “Insonnia”, “Fragili” e “Scuola” ciò che si percepisce è più voglia di esternare delicatamente le proprie emozioni e meno interesse nel dare qualsiasi tipo di dimostrazione agli altri.

L’Elfo è il Milord di una trama che narra il racconto della sua vita. Non si sa quale sarà il finale, è certo, però, che serve coraggio per sperimentare allontanandosi dal proprio “porto sicuro”. Ma è esattamente questo aspetto che fa dell’Elfo un rapper assolutamente particolare: il coraggio

Articolo di Giordana Fichera.

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