Intervista a Call Me G, il producer multiplatino nel mondo

Call Me G è un produttore italiano che, tramite un percorso particolare, è riuscito a guadagnare certificazioni in giro per il mondo. Recentemente, Call Me G ha messo la sua firma, insieme a BDope, su “Marmellata”, il nuovo pezzo di Wayne Santana con Rosa Chemical, Tony Effe e Radical.

Hai co-prodotto “Marmellata”, il nuovo pezzo di Wayne Santana con Rosa Chemical, Tony Effe e Radical. Come è nato il mood di questo brano?
Il beat prima era leggermente più melodico e suonava meno aggressivo, abbiamo deciso quindi di spostarci un più sul no-melo, con solo qualche nota bassa di piano. Direi che è stata la scelta migliore e visti i nomi era doveroso far prendere quel mood al pezzo.

In “Marmellata” sei in coppia con Bdope. Che rapporto hai con lui?
Con Bdope ci siamo scritti su ig, abbiamo iniziato a mandarci roba, dopo una settimana eravamo già in studio a cucinare. Quest’estate abbiamo lavorato un sacco tra Roma e Milano, abbiamo un bel po di roba da droppare.

Il 2021 è stato anche l’anno di “TYPE BEATS SEASON II”, che contiene 35 beat realizzati da te. Quale di questi pensi sia il migliore?
Dopo 3 anni era giusto che il volume 1 avesse un degno seguito. Mi piace dare l’opportunità di ascoltare i miei beats non solo su YouTube ma anche nelle altre piattaforme streaming. Fare una selezione di oltre 250 beats caricati in questi tre anni su YouTube non è stato facile, ho cercato di creare un beats-album più vario possibile. ad oggi la mia preferita resta “Money Maker”.

Cosa ti stimola di più del tuo lavoro oggi?
Ad oggi l imprevedibilità sicuramente, è possibile che domani mi sveglio e trovo un artista x forte che ha usato un mio beat (99% delle volte senza dare crediti) o che mi ha scritto in dm per lavorare insieme. È divertente e fa parte del gioco non sapere cosa ti può riservare il futuro, questo però non deve essere un pretesto per stare fermi ad aspettare che le cose accadano da sole.

Come inizia il tuo percorso artistico? Spiega la differenza del tuo percorso attraverso YouTube e quello di colleghi che sono passati per altri canali
Io ho iniziato un po’ per gioco, producevo da qualche anno e mi sono ritrovato il desktop pieno di progetti/beats che sapevo sarebbero rimasti li a “prendere polvere”, così a gennaio 2018 ho deciso di aprire il canale YouTube un po’ alla cieca giusto per ricevere feedback sui miei lavori. Percorso un po’ diverso dai miei colleghi ma ultimamente quello che va per la maggiore, un producer alle prime armi può già iniziare a guadagnare tramite YouTube/Beatstars mentre nel percorso tradizionale la figura del produttore viene accostata al rapper che produce, vanno un po’ di pari passo, nel bene o nel male. A mio parere non c’è una strada migliore e soprattutto nessuno vieta di farle entrambe!

Quale obiettivo ti poni per il 2022?
Sicuramente l’America è l’obiettivo, ho già qualche placement oltre oceano ma mi piacerebbe espandere ancora di più il mio “curriculum”.

3 artisti con cui vorresti collaborare in futuro?
Sarei ipocrita se non dicessi Tyga, poi sicuramente i Migos anche se gli ultimi lavori non mi hanno fatto impazzire e per terzo direi Moneybagg Yo, ho apprezzato le recenti uscite.

È vero che hai ottenuto delle certificazioni con artisti all’estero?
Yessirr, con gli Hp Boyz abbiamo fatto disco d’oro e poi platino in Australia grazie al singolo Engineers. Mentre invece con Big Baby Tape e Kizaru siamo arrivati in poco più di un mese al disco di diamante (10x Platini) per l’album “Bandana”, assurdo!

3 consigli ad un produttore che vuole iniziare a produrre oggi?
Prima cosa di essere costanti nel lavoro e non farsi prendere dalla fretta, i risultati non arrivano certamente dopo un anno quindi non scoraggiatevi. Per seconda di reinvestire i primi soldi guadagnati; tastiere, monitor, cuffie etc. per aumentare sempre la qualità del lavoro. Per ultima “keep it simple”, il 90% dei rapper tende a non usare beat troppo complessi, per questo meglio usare pochi suoni ma al posto giusto. Lasciare spazio al rapper aumenterà le possibilità di chiudere con successo un placement!

Intervista di Matteo Pinamonte e Erik Scapin.

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Tags: call me g

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